Un buon designer grafico sa guardarsi attorno!

18 / January / 2017

La testimonianza di un allievo di Grafica pubblicitaria, vent’anni dopo

Fabrizio, ti ricordi di come sei arrivato da noi?

Dopo il diploma da “Ragioniere”, sapevo benissimo che nel mio futuro NON ci sarebbe stato spazio per numeri e calcoli, bensì avevo bisogno di sfogare la mia creatività.

Ed ecco che andai alla ricerca, presso l’”Informagiovani” della mia città, di un istituto che potesse insegnarmi il mestiere del grafico pubblicitario. E così trovai il nome di questa Scuola. Ammetto però che i costi elevati mi avevano inizialmente dissuaso: “il gioco valeva davvero la candela”? Ma il destino è imprevedibile e trova per te le risposte!
Una mattina di settembre, incontrai per caso una mia vicina che aveva appena terminato gli studi presso questa Scuola e che me ne parlò assolutamente entusiasta. E così, la settimana seguente, ero seduto in classe alla prima lezione. E quella candela è accesa ancora oggi, dopo 20 anni.

Veniamo al tuo lavoro in agenzia. Come hai iniziato?

Inizialmente, insieme ad una mia compagna di classe, decidemmo di aprire uno studio insieme. Tuttavia, in seguito ad alcuni problemi logistici, me ne andai e lei continuò da sola, con successo.
Al termine del mio Servizio Civile, il caso volle che, da una persona per cui avevo fatto qualche lavoro saltuario, venni a sapere di una posizione aperta in un’Agenzia Pubblicitaria➤ vicino a casa. Mi presentai con il mio scarno book di lavori (ma a quanto pare apprezzato!), e con una gran voglia di fare. Mi fu subito riconosciuta e dopo un paio di mesi di prova, venni assunto, 18 anni fa. Ora sono uno degli Art Director dell’Agenzia.

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Come ti sei trovato, dopo la Scuola, nell’ambiente di lavoro?

Ottimamente! Quando frequentai la Scuola io, si insegnava a lavorare al Computer solo a partire dal secondo anno. Prima era tutta teoria e pratica manuale. Ma questo, devo riconoscerlo, ci ha portato ad una conoscenza del mestiere in un modo molto accurato e  approfondito, indubbiamente anche grazie alla professionalità e alla disponibilità degli insegnanti che ho avuto.

Parlaci della tua crescita professionale, e del tuo ruolo attuale.

Come già detto, da semplice grafico pubblicitario, mi sono stati affidati man mano un numero cospicuo di clienti, che seguo nella parte creativa per le campagne pubblicitarie, dall’idea al progetto finito, che poi viene passato al reparto esecutivo per le declinazioni sui vari mezzi.

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A questo punto, quali consigli daresti a un giovane che vorrebbe seguire il tuo percorso?

Di essere curioso. Sempre. Di non smettere mai di guardarsi attorno, perché forse è vero che ormai è stato fatto tutto o quasi nel mondo della pubblicità. Ma come diceva un mio vecchio professore: “bisogna saper copiare!”. Il che non vuol dire assolutamente fare un copia-incolla delle idee degli altri pedissequamente, bensì ispirarsi dal mondo che ci circonda e trovare la giusta soluzione creativa alle tue necessità del momento. E, perché no, di unire un pizzico di razionalità alla creatività. Rinnego i miei trascorsi da ragioniere, è vero; tuttavia non posso negare che è maturata in me una pragmaticità nell’affrontare rapidamente i problemi e nel trovare le soluzioni migliori in tempi brevi. E questo mio aspetto è stato riconosciuto e affinato dai professori della Scuola Internazionale di Grafica. Credo che oggi questa Scuola, dopo quasi 20 anni, sia cambiata notevolmente. Ma già era ottima allora, immagino che abbia potuto solo migliorare!


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Fabrizio Pareschi Studente presso la Scuola Internazionale di Grafica (1995-1997), ora Art Director presso l’Agenzia di Comunicazione e Marketing “Network Propaganda” di Ferrara.