La morte della pubblicità

30 / August / 2018

E ciò che nascerà dalle sue ceneri

Zander Nethercutt

Zender Nethercutt → profetizza la morte della pubblicità in un articolo di qualche mese fa. Di seguito riportiamo alcuni passaggi della sua interessante e provocatoria tesi.

In passato la pubblicità ci colpiva in ogni momento della quotidianità e a ritmo intensivo. Imprimeva inconsciamente nella nostra memoria l’immagine di un marchio o uno slogan particolare, come ad esempio i due archi dorati e la frase I’m Lovin It di Mc Donald’s.

Questo tipo di pubblicità non mirava a singole persone ma piuttosto a milioni di potenziali consumatori poiché non c’era un modo per rivolgersi a singoli individui. Le campagne pubblicitarie di successo tendevano dunque ad essere quelle legate a prodotti di largo consumo.

Con l’avvento di Internet e la nascita e successiva affermazione incontrastata di colossi come Google e Facebook si sono capovolti alcuni punti fermi del tradizionale metodo di commercio:
-la prossimità del punto vendita al cliente non è necessaria per effettuare l’acquisto.
-l’incontro tra domanda e offerta è facilitata.

Contrariamente a quanto avveniva in passato, in questo mondo nuovo in cui i costi di distribuzione possono essere evitati, hanno più chance di successo prodotti di nicchia confezionati per soddisfare precisi bisogni dei clienti.

Questi bisogni e le caratteristiche del cliente possono essere agevolmente profilate dagli strumenti di Facebook e Google al fine di creare un prodotto e una pubblicità che gli sembrino cucite addosso. Un altro dato da considerare per comprendere l’affermazione di questi nuovi colossi è che i costi di acquisizione per cliente sono enormemente inferiori comparati a una campagna su larga scala.

“Internet, i dati che genera e le aziende che utilizzano al meglio quei dati saranno le forze che guideranno la monetizzazione delle nicchie” scrive Nethercutt e provocatoriamente cita Homo Deus, di Yuval Noah Harari → mettendo in luce la raffinatezza dei mezzi con cui ogni giorno vengono carpiti dati e informazioni tramite dispositivi biometrici, account di posta elettronica e altro:
Vuoi sapere chi sei veramente?” Chiede Dataism. “Allora dimenticati delle montagne e dei musei. Hai avuto la tua sequenza del DNA? No?! Cosa stai aspettando? Vai e falla oggi. E convinci i tuoi nonni, genitori, parenti a farsela fare – sono dati di enorme valore. E hai sentito dei dispositivi biometrici portatili che misurano la pressione del sangue e i battiti cardiaci 24 ore su 24? Bene – allora comprane uno, indossalo e connettilo al tuo smartphone. E già che ci sei, compra una videocamera e un microfono portatili, registra tutto ciò che fai e mettilo online. E consenti a Facebook e Google di leggere tutte le tue e-mail, controllare tutti i tuoi likes e clicks. Se lo fai, il grande algoritmo di internet-di tutte le cose ti dirò chi sposerai, quale carriera farai e se iniziare una guerra.

Le aziende come Facebook e Google continueranno ad accumulare dati profilando i clienti attraverso la pubblicità. La raccolta di dati sempre più raffinati permetterà la creazione di pubblicità sempre più pertinenti con i bisogni del suo pubblico.

L’obiettivo è quello di una profilazione totale in grado di farci ottenere sempre la giusta risposta per ogni nostro bisogno. L’autore pensa alle conseguenze a lungo termine di questa tendenza e immagina un futuro in cui il consumatore verrà automaticamente accoppiato al bene con cui è biologicamente più affine. Questo processo di perfezionamento dei dati porterà a due esiti:
-le aziende non avranno più la necessità di contrassegnare i prodotti con marchi distinguibili.
-un algoritmo in grado di prendere la decisione migliore sulla base di informazioni come dati anagrafici, parametri biometrici del cliente farà la scelta d’acquistare alcuni beni e di evitarne altri.
Il cambiamento sarà graduale ma inarrestabile, la pubblicità diventerà deterministica così da privare l’utente del suo ruolo di indicatore finale del suo stesso bisogno o desiderio.

A cura di Martina Di Iulio
Traduzione di Giulia Dal zovo